ANALISI DI MERCATO (29/04 – 05/05)

Sul mercato UE, latte intero stabile tendente al rialzo e scremato in deciso aumento, domanda e disponibilità buone. Situazione simile sul mercato nazionale. Raccolta ancora in graduale calo stagionale ma più deciso rispetto alle settimane precedenti; titoli in leggera ripresa, soprattutto quelli della materia grassa. Sul mercato UE della Crema si registra un cambio di tendenza rispetto i cali delle scorse settimane, domanda abbondante e disponibilità discreta. Sul mercato italiano, crema nazionale di qualità trattata a bollettino, domanda buona. Bollettini ufficiali europei del Burro di centrifuga in rialzo; a Kempten il minimo è aumentato di € 0,07 andando a 5,80 €/kg con il massimo invariato a 5,90 €/kg; media tedesca 5,85 €/kg. L’Olanda sale di € 0,02 portandosi a 5,87 €/kg. La Francia, invece, non ha rilevato le quotazioni. La media a tre è pari a 5,88 €/kg e quella a due a 5,86 €/kg. Il burro di centrifuga a Milano oggi, per la terza settimana consecutiva, è rimasto invariato a 5,83 €/kg.Le quotazioni del latte in polvere scremato per uso alimentare sono scese in Germania e salite in Olanda; quelle della polvere per uso zootecnico, per la terza settimana consecutiva, sono salite in Olanda e rimaste invariate a Kempten. L’intero è aumentato in Germania ed è rimasto fermo in Olanda. La Francia non ha quotato. Il siero per uso alimentare è aumentato a Kempten, mentre quello per uso zootecnico è rimasto invariato sia in Germania che in Olanda; la Francia non ha quotato. Oggi a Milano il siero è rimasto invariato.I bollettini nazionali sono rimasti invariati per tutti i formaggi italiani, tranne a Parma dove il Parmigiano Reggiano stagionato 12, 15, 18 e 24 mesi è aumentato di € 0,05 sul minimo.
Anche questa settimana a Milano le quotazioni sono rimaste invariate per tutti i formaggi.
Si mantengono stabili le quotazioni dei principali formaggi UE con bilanciamento tra domanda ed offerta.NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.

Dopo la consueta tabella dei prezzi settimanali, segue approfondimento sull’import/export neozelandese.
Import/export Nuova Zelanda, marzo 2024Dopo la forte performance di gennaio e febbraio, le esportazioni neozelandesi hanno continuato a crescere anche se a un ritmo più lento rispetto ai mesi precedenti, +9% in milk Equivalent. Il recupero dei volumi di WMP è rimasto il fattore chiave, mentre le altre categorie hanno mostrato risultati contrastanti, con una debolezza osservata nel formaggio e nel burro. I Paesi MENA, insieme alla Cina, rappresentano in modo deciso l’aumento nel primo trimestre del 2024. Le esportazioni verso il sud-est asiatico nei primi tre mesi del 2024 sono state in linea con i livelli del periodo sia del 2022 che del 2023, mentre sono stati spediti quantitativi inferiori in Australia, Giappone e Corea del Sud.L’export di WMP, confrontato con una base debole del 2023, è aumentato del 21% mar.’24/mar.’23 grazie soprattutto alla buona domanda dei Paesi MENA (principalmente Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita), Bangladesh e Sud-Est asiatico. Nonostante il rallentamento degli acquisti cinesi e algerini registrato a marzo, entrambe le destinazioni hanno contribuito in maniera determinante allo sviluppo nel primo trimestre.
I flussi di SMP continuano ad ampliarsi ma ad una velocità più ridotta a causa dell’indebolimento degli acquisti vietnamiti, compensati tuttavia, dalla solida domanda dei Paesi MENA. Analogamente al WMP, i volumi diretti in Cina sono cresciuti modestamente a marzo.
Le esportazioni di formaggio, dopo un leggero aumento a febbraio, sono nuovamente diminuite (-13% mar.’24/mar.’23) a causa di un drastico calo degli acquisti australiani. Il quadro è leggermente differente se si analizza il primo trimestre, infatti i volumi diretti in Australia sono lievemente aumentati, quelli spediti in Cina sono rimasti stagnanti mentre si sono osservate perdite significative in Corea del Sud, Giappone e, in misura minore, nelle Filippine.
Marzo non è stato un buon mese per l’export di burro in quanto ha registrato una minore domanda da parte di Cina, Australia e Sud-Est asiatico. La continua debolezza della richiesta di Australia, Corea del Sud e Sud-Est asiatico spiega la diminuzione da inizio anno.
Per quanto riguarda il butteroil, infine, le spedizioni si stanno espandendo fortemente, in aumento per il terzo mese consecutivo, con volumi maggiori diretti verso tutte le principali destinazioni tranne il Messico.

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